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La datazione precisa relativa alla costruzione della Chiesa Arcipretale di Rosarno è sconosciuta. Fonti storiche: “Regesto Vaticano” , ne datano l’esistenza già nel 1540, e le stesse fonti la titolano “ Chiesa di San Giovanni Battista” già dal 1545. La Chiesa fu completamente distrutta dal devastante terremoto del 1783. Fu ricostruita e successivamente abbattuta; nel 1929  riedificata sullo stesso sito di quello originario ma in posizione diversa. A causa del terremoto del 1783 la Chiesa Arcipretale di San Giovanni Battista non ha conservato reperti importanti di utilità  in grado  di permettere l‘approfondimento  e la tracciatura storica con datazione di coloro che abbiano concorso alla costruzione della Chiesa stessa, se non: una Acquasantiera in marmo risalente al 1662 e una lapide marmorea,risalente presumibilmente al 1700, attestante la presenza in Rosarno di un ramo della nobile famiglia “Grimaldi” , dello stesso ceppo dei Grimaldi Principi di Monaco. La Chiesa  è composta da tre navate e da altrettanti altari. Sull’altare maggiore troneggia la Statua della Madonna di Patmos, quello di sinistra è dedicato al S.Cuore,quello di destra alla Sacra Famiglia. Nelle navati laterali sono poste le statue di San Giovanni Battista, di Santa Teresa, della Vergine del Carmelo, di San Francesco e di Sant’Antonio di Padova. Arreda,tra l’altro, il suo interno la presenza di un prezioso quadro ad olio di artista ignoto,risalente  secondo gli esperti al XVI secolo,raffigurante la Madonna con Gesù e San Giovanni fanciullo. Particolare storicità risultano possedere le due campane di bronzo che ornano il Campanile della Chiesa, la cui cupola fu danneggiata da un fulmine nell’anno 1963 e ricostruita nell’anno 1990. Una di esse, la più grande risale all’anno 1671. La Chiesa Parrocchiale nell’anno 2000, in occasione dell’anno Giubilare, con Decreto del Vescovo pro tempore S.E. Mons.Domenico Crusco viene elevata a Santuario Diocesano “Maria SS. di Patmos” in onore della Vergine SS.di Patmos,nei cui confronti il popolo d Rosarno nutre profonda venerazione. Venerazione che nasce dal ritrovamento miracoloso della sua effige custodita in una cassa di legno che le acque del mare trascinarono sulla spiaggia di “Località Carosello”,dove un bovaro tal “Nicola Rovito” ritrovò alle prime luci dell’alba del 13 Agosto del 1400, dopo aver invocato l’ausilio materno della Vergine in seguito al sopravvenire di un violento temporale che lo aveva soprafatto mentre da casa si recava alla masseria, facendogli perdere l’orientamento. Il ritrovamento coinvolse in maniera emotivamente profonda l’intero popolo di Rosarno che con animo profondamente grato alla SS.Vergine, che aveva scelto di dimorare presso questi luoghi stendendo il Suo Manto di Misericordia su Rosarno e operando,nel tempo, tante guarigioni fisiche e spirituali dei tanti che con fede profonda a Lei hanno ricorso e ricorrono con l’appellativo di “Mater Laguentium” Madre dei dolori o degli Spasimi. Ed in Suo onore che fu originato il nome “Spasimina” nome di battesimo diffuso a Rosarno. Secondo lo storico Francesco Pagani il culto della Madonna di Patmos o Madonna nera sarebbe antichissimo, ed ebbe come luogo d’origine l’isola greca di Patmos dove risiedette l’Evangelista Giovanni che convertì gli abitanti del luogo. Nel 5° centenario del ritrovamento dell’effige, a mezzogiorno del 12 Agosto del 1950, vi fu la solenne incoronazione della Venerabile Immagine della Beatissima Vergine di Patmos, da parte del Vescovo di Mileto S.E.Mons.Nicodemo, con enorme partecipazione di popolo, e la Città di Rosarno fu a Lei consacrata. 

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Navate Centrale

l'interno della Basilica è a tre navate archi a tutto sesto interamente rivestiti in marmi. 

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